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Vivekacudamani di Sankara - Ed Asram Vidya

 

 

 

 

Concetti generali > Qualificazioni e atteggiamento:


DHANYÁSHTAKAM

di Sri Adi Sankara

Questa sola è la conoscenza che permette di pacificare i sensi. Questa sola è la conoscenza il cui significato è stabilito nelle Upanisad. Sono benedetti coloro le cui aspirazioni sono fermamente dirette a comprendere la Suprema Verità. Gli altri ruotano (catturati) nel vortice (delle forme mondane) o vivono oscurati dall'illusione.
Sono benedetti coloro che hanno innanzitutto vinto l'attrazione per gli oggetti dei sensi e i nemici interni quali presunzione, infatuazione, attaccamento, avversione, ecc. Quindi raggiungono la vetta dello Yoga che è la contemplazione del Supremo. Questi risiedono nelle foreste, godendo della compagnia di quanto più amano, la conoscenza del Supremo Sé, avendo chiara comprensione del cammino di ricerca.
Benedetti sono quelli che bevono il nettare delle Upanisad a volontà e senza ritegno. Questi hanno abbandonato ogni godimento dei sensi, che è causa della rinascita. Liberi dal desiderio e senza attrazione per il godimento dei piaceri terreni, si muovono in solitudine, sentendosi svincolati da ogni legame.
Benedetti quei due-volte-nati che in solitudine visualizzano dentro il petto il Supremo Splendore, chiamato Paramátman. Abbandonati i tre desideri, ricercano il cammino della salvezza, mantenendo la loro sopravvivenza fisica per mezzo della carità.
Benedetti coloro che contemplano il Brahman con l'attenzione orientata come segue:
"Non è Quello che non è, né è Quello che è, né la combinazione dei due. Non è né grosso né sottile, non è maschio, non è femmina, non è neutro. E' l'Origine di tutto". Tali persone risplendono (di gloria) mentre gli altri restano imprigionati nei ceppi della vita terrena.
Benedetti quelli che realizzano che i vincoli della vita terrena sono effimeri e li spezzano con la spada della conoscenza immutabile. Questi pervengono a comprendere che la vita terrena, catturata nel giogo dell'ignoranza, priva di qualsiasi valore, è luogo di dolore, associato alla nascita, alla morte e alla vecchiaia.
Benedetti coloro che nelle foreste sempre meditano profondamente sulla Realtà. Questi sono tra coloro che hanno conseguito la pace interiore, la cui attenzione non è deviata e che possiedono una natura benevola. Essi comprendono il significato della parola Atman e hanno la certezza che la Realtà è una e che rimane libera da ogni modificazione.

[tradotto dal sito http://www.kamakoti.org/ ]

 

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